sabato 25 giugno 2011

Maria Madre di Dio

tratto dalla "Somma di Teologia dogmatica"

Come nella Cristologia e Soteriologia il punto centrale è la Unione Ipostatica del Verbo, così nella Mariologia la fonte e la radice che è fondamento di tutti i privilegi di Maria è la sua divina Maternità.
Su questa tesi perciò si incentra tutta la Mariologia (Alcuni Teologi, come il BITTREMIEUX - De notione Divinae Maternitatis, Lovanio 1924 e G. ROSCHINI, Mariologja, Milano 1942 pongono come fondamento “Maria Madre di Dio e Socia di Dio Redentore”. A noi sembra che enunciato il principio: «Maria Madre di Dio” sia già detto tutto, perché Maria fu scelta a divenire Madre di Dio, perché desse la carne umana al Verbo, fatto Uomo per redimerci, e già per questo titolo aveva una parte tutta speciale alla sua Redenzione).
Quegli eretici che negarono la divinità di Gesù o la sua vera natura umana, indirettamente negarono pure la divina maternità di Maria. Più direttamente però la negò Nestorio, il quale ammise che Maria fu Madre di quell’uomo nel quale inabitò il Verbo di Dio, avendo questo eretico professato due persone in Gesù.

TESI - Maria è vera Madre di Dio.
E’ DI FEDE
dal Conc. di Efeso dice che: (D. B. 113) “Se alcuno non confessa che Dio è veramente Dio con noi e perciò la S. Vergine Madre di Dio, (in greco Teotokos) sia scomunicato”.
Nello stesso senso si pronunciano i Concili di Costantinopoli Il e III (D. B. 218 e 290) i quali specificano che non è nato da Lei “un puro uomo, ma Dio Verbo Incarnato” “per opera dello Spirito Santo da Maria Vergine propriamente e veramente Madre di Dio, secondo l’umanità”.
A queste parole fanno riscontro le espressioni dei Simboli. Basti ricordare in quello Apostolico: “nacque da Maria Vergine”.
La Liturgia poi ricorda questa verità in innumerevoli passi.
Accenniamo solo all’Ave Maria e alle Litanie: “Madre di Dio» “Santa Genitrice di Dio”.
La festa liturgica della Divina Maternità di Maria viene pure a confermare questa verità. Essa fu istituita da Pio XI nel 1931 quindicesimo centenario del Conc. di Efeso.

PROVA
A) - LA SCRITTURA. Maria Madre del Signore, Madre del Cristo, che come abbiamo dimostrato è Dio fatto Uomo:
«
Ecco concepirai nel seno, e darai alla luce un figlio cui darai nome Gesù” (Lc. 1,31). I Magi “trovarono il fanciullo con Maria sua Madre” (Mt. 1,18). Elisabetta aveva detto a Maria:
«Che cosa è mai questo che venga da me la Madre del mio Signore?” (Lc. 1,43).
Fra i presenti al Calvario stava “presso la Croce di Gesù Maria sua Madre” (Gv. 19,25).

B) – LA TRADIZIONE oltre ai passi citati in principio dai Concili e dai Simboli, porta il consenso unanime dei Padri.
S. Ignazio dice che “Dio era dato alla luce da Maria” (Ad. Eph. 7, 18).
S. Ireneo aggiunge: «Il Verbo esiste secondo la natura umana da Maria” (Ad. Haer. 3, 16, 6)
Tertulliano: «La Vergine concepì e diede alla luce l’Emmanuele, Dio con noi... Dio è nato” (De carne Christi 17).
Origene ha una simile espressione.
I Padri dei secoli successivi, parlando di Maria hanno familiare in Oriente la frase: “Teotocos” (Madre di Dio) e fra i Latini “Madre del Signore”.

C) - LA RAGIONE TEOLOGICA conferma la tesi. . madre colei da cui per generazione nasce il figlio. E Maria, rimanendo sempre Vergine, concepisce Gesù per opera dello Spirito Santo. Da Lei Gesù nasce. Dunque è la vera Madre di Gesù.
Con questo non si deve intendere che genera la natura divina (sarebbe un’eresia). Genera la natura umana: genera il Cristo che è Figlio di Dio: dunque ugualmente è Madre di Dio.
L’essere concepito e nascere non si ferma alla natura, ma risale alla persona. Anche nella nascita degli altri uomini la madre dà al suo figlio la carne e il sangue e non l’anima. Pure
il nato è suo figlio interamente, appunto perchè è nata una persona.

Sublimità di questo dono
Questo dono fatto a Maria di diventare la Madre del Verbo
Incarnato supera ogni altra dignità eccetto l’Unione Ipostatica. Dice S. Tomaso (1, q. 25 a. 6) “La Beata Vergine, per il fatto che è Madre di Dio ha una dignità in qualche modo infinita, dal bene infinito che è Dio”.
Infatti la dignità della divina Maternità appartiene prossimamente all’ordine della Unione Ipostatica. La Vergine SS. dando la materia per il Corpo SS.mo di Gesù, concependolo, dandolo alla luce, nutrendolo fu come la causa strumentale della Unione Ipostatica.
Così per i disegni divini, Maria non solo supera la dignità e la grandezza degli uomini ma ancora quella degli Angeli. Colla divina Maternità, Maria viene ad avere, non solo la consanguineità con Cristo, essendo sua vera Madre, ma ancora una affinità con tutta la SS. Trinità. (S. Th. 3, q. 103, a. 4). Questa Figlia, oltre ogni modo prediletta del PADRE partecipa della sua fecondità: il Padre genera il Figlio nella eternità, Maria lo genera nella natura umana nel tempo.
È vera Madre del FIGLIO di Dio fatto Uomo e su di Lui acquista i diritti di amore e di riverenza. Questi volontariamente si fa a Lei obbediente.
Sposa dello SPIRITO SANTO, non in un senso materiale, ma nel senso che per virtù di Lui, e non per opera umana, concepisce Gesù.
Essa viene chiamata ancora COMPLEMENTO di tutta la Trinità per le opere ad extra, non certo perchè Dio abbia bisogno di qualche complemento, ma perchè di fatto Dio l’ha scelta come strumento per la Incarnazione. E strumento non inerte e passivo ma volontario perchè accetta liberamente la volontà di Dio su di Lei e diventa causa nel suo ordine cioè concausa con Dio della concezione e della generazione del Cristo per la sua Umanità.

LA PREDESTINAZIONE DI MARIA è unita in modo intimo alla predestinazione del Cristo.
Lasciando da parte la questione fra Scotisti e Tornisti se Maria come il Cristo sia stata ordinata da Dio indipendente. mente (Scotisti) o in conseguenza (Tornisti) del peccato originale, sta il fatto che Dio, in un unico decreto, preordinò l’Incarnazione del Verbo per la Redenzione del mondo e Maria come sua Madre, e Socia della Redenzione. Quindi Dio predestinò per sua libera volontà e gratuitamente Maria ad esser la Madre del Verbo Incarnato e di conseguenza la predestinò alla grazia e alla gloria che seguono questo singolare privilegio.